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Infoletter del mese di luglio

Il talento non basta. Serve un sistema.

Succede più spesso di quanto si pensi. Assumi una persona brillante. La selezione è andata bene, il curriculum è solido, durante i colloqui ha mostrato grinta, lucidità, intelligenza. I primi giorni vanno lisci. L’approccio è positivo, la motivazione c’è. Poi qualcosa cambia.

Non in modo eclatante. Niente crolli, nessun errore macroscopico ma inizi a notare che non incide come dovrebbe, che l’energia iniziale si affievolisce e che i risultati non corrispondono al potenziale che avevi intravisto.

E a quel punto ti fai la domanda fatidica: “Ho sbagliato persona?

Magari sì. Ma forse no. Forse non hai sbagliato persona, hai sbagliato contesto, o meglio: hai sottovalutato l’effetto che il contesto aziendale ha sulla prestazione delle persone.

Perché il talento, da solo, non basta. Anche le persone più capaci, se inserite in un ambiente disorganizzato, poco collaborativo o incoerente nella Leadeship, non riescono a esprimersi
al meglio.

Non perché manchino di competenza o di volontà, ma perché non sono messe nelle condizioni di attivare il proprio potenziale.

Il talento non basta. Serve un sistema.